In questo articolo, vedremo come gestire il tempo per equilibrare il lavoro e la vita privata.
Equilibrio lavoro-vita privata.
Per gestire lo stress del lavoro, dobbiamo cominciare a lavorare sull’equilibrio. Per farlo, dobbiamo cercare di impostare una scala di valori che sia variegata e insieme coerente.
Se il tuo valore è: “Essere un uomo di successo”, ben venga: non dimenticarti mai che il successo non riguarda mai solamente l’ambito professionale. Riguarda invece svariati ambiti della nostra esistenza: abbiamo delle passioni? Ci troviamo bene nella nostra relazione? Ci piace svegliarci la mattina o ci sembra che sia una condanna?
Quando il nostro lavoro diviene l’unico metro del nostro successo, probabilmente stiamo sbagliando qualcosa.
Tenta dunque di equilibrare la tua vita personale, prefissandoti diversi obiettivi in diversi ambiti di valore.
Così, ad esempio:
Se il tuo valore è diventare una persona di successo, potresti prefissarti i seguenti obiettivi:
- Avere una vita relazionale soddisfacente.
- Inseguire le mie passioni.
- Avere una buona carriera.
- Avere degli amici con cui stare in allegria.
Ogni volta che ti dedichi ad uno solo degli obiettivi, orientati dal valore, quello che stai facendo è sovraccaricarti di stress relativo ai risultati. Questo stress, a lungo andare, ti porterà inevitabilmente ad un abbassamento delle performance e forse anche al burnout.
Il mito del bilanciamento tra vita lavorativa e personale
Tracy Brower, autrice, ricercatrice e consulente, ha approfondito il tema del bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata e ha sviluppato un punto di vista molto interessante sulla questione.
Secondo Brower, non dovremmo concentrarci sul dividere rigidamente il nostro tempo tra lavoro e vita privata, ma piuttosto sull’integrare i vari aspetti della vita in modo più armonioso. La chiave per raggiungere questo equilibrio è la flessibilità, per imparare gestire al meglio sia gli impegni lavorativi che quelli personali.
Brower sottolinea invita le organizzazioni a offrire ai propri dipendenti maggiori opportunità di flessibilità in termini di orari, lavoro da remoto e giorni di permesso retribuiti per aumentare produttività e soddisfazione sul lavoro.
Ma attenzione: anche i lavoratori (e solo i lavoratori, se parliamo di liberi professionisti) devono essere consapevoli e proattivi nel riconoscere e mettere al primo posto le proprie esigenze.
Gestire il tempo: distribuisci gli obiettivi.
A conti fatti, quando distribuisci coerentemente i tuoi obiettivi, hai molte più probabilità di riuscire a raggiungerli. Non solo: hai anche più probabilità di riuscire ad essere felice, gestire i fallimenti e i dolori che ne derivano.
La metafora è semplice: se la tua casa ha solo una stanza, ti dedicherai solamente alla cura e alle gestione di quella stanza. Se arriva un terremoto, e la stanza viene distrutta, il dolore sarà enorme e impossibile da gestire.
Se invece la tua casa ha varie stanze, che gestisci utilizzando il tempo nel modo migliore, sarà più facile accettare il dolore che potrebbe derivare da un eventuale crollo.
Questo non riguarda solo l’ambito professionale, ma anche quello privato: anche nel mondo delle relazioni interpersonali è necessario controbilanciare il nostro coinvolgimento. Ovviamente, se ci sarà un terremoto, soffrirai comunque; ma avrai altre stanze a cui avrai dedicato il tuo tempo e la tua attenzione sempre pronte ad accoglierti.
Piccole avventure.
Quando dedichiamo tutte le nostre energie al lavoro, finiamo per lavorare male e per sovraccaricarci di ansia e di stress. A lungo andare, ci avviamo verso il burnout e la riduzione delle nostre performance. Dobbiamo quindi cercare il modo di ristabilire le nostre priorità:
- Lavorare è fondamentale, certo, ma lo è anche prendersi dei momenti per sé e per le persone amate.
- Si tratta di concedersi del tempo, al di fuori del lavoro, per fare ciò che si ama fare (senza pensare costantemente alla propria professione).
Proprio per questo, vorrei suggerirti un compito: prova a stilare una vera e propria lista delle piccole avventure.
Una volta a settimana, concediti del tempo per te, del tempo per “una piccola avventura”. Che si tratti di andare al cinema da solo, di andare a vedere un posto nuovo, di fare un giro in un museo che hai sempre voluto vedere, di andare con la persona che ami ad un concerto, di andare a passeggiare in spiaggia nel bel mezzo della notte: quello che devi fare è ritagliare uno spazio, durante la settimana, per una piccola avventura che non riguardi la tua vita professionale.
Voglio che la vedi proprio così: come un’avventura, come un momento per sperimentare emozioni nuove, per vivere qualcosa che fino ad oggi non hai mai vissuto o non hai mai pensato di poter vivere.
Il tempo e la felicità.
Quando dedichiamo tutto la nostra vita al lavoro, probabilmente abbiamo una concezione sbagliata del tempo e del suo vero valore.
- Il tempo come un passaggio doloroso verso un futuro perfetto.
- Il tempo come qualcosa da sopportare, in vista di qualcosa di migliore che arriverà forse domani.
Ecco perché lavori tutto il giorno, ignorando gli altri aspetti della tua vita e sottoponendoti ad uno stress continuo: perché sei convinto che l’oggi non valga niente.
Altrove, chiamavo questa idea del tempo la trappola della felicità:
- “L’oggi non vale niente! La vera felicità sarà domani”.
- “Il domani, però, sarà uguale all’oggi” = ecco la trappola in cui tutti troppo spesso incappiamo.
La felicità, oggi.
Il discorso non riguarda solo il lavoro: riguarda anche il successo, l’amore, la famiglia, gli amici. Insomma, tutti gli ambiti della nostra vita che continuiamo a mettere a paragone con un domani fatto di felicità e di perfezione.
Quando vivo proiettando la felicità nel domani, non faccio altro che pensare al condizionale: invece di concentrarmi sulla mia vita quotidiana, cercando di migliorarla e di vivere serenamente, vagheggio una perfetta e fantasmagorica vita futura.
- Ecco che, svalutando la mia vita quotidiana, finisco per sacrificare tutto ciò che amo al lavoro e allo sforzo, dirigendomi verso l’inesorabile burnout.
Così, invece di dare il meglio sul lavoro, ritenendomi soddisfatto, non faccio altro che pensare al giorno in cui avrò un ufficio tutto mio con tanto di vista mozzafiato sull’Empire State Building.
Invece di passare del tempo con il mio partner, sto chino davanti al computer ad alimentare la mia cervicalgia.
Naturalmente, è più facile godere dell’immaginazione che imparare a godere della vita reale: la vita reale, come si sa, “non è una passeggiata nei campi”. Ma la vita reale è tutto ciò che abbiamo: il futuro perfetto è una terra straniera di cui non avremo mai un certificato di residenza.
Possiamo accontentarci di vagheggiare un futuro, soffrendo per il nostro presente, o possiamo cominciare a concentrarci sul percorso che stiamo facendo.
Gestire il tempo a partire da oggi.
Dobbiamo quindi ri-concettualizzare il tempo per imparare a gestirlo nel migliore dei modi.
- L’oggi è tutto ciò che abbiamo.
- Se sprechiamo l’oggi nella speranza del domani, nessuno ci darà mai indietro il tempo che abbiamo sprecato.
- Se siamo circondati da persone che amiamo, è oggi che dobbiamo amarle: il futuro è insicuro e terribilmente incerto.
Quello che intendo dire è che, sebbene sia giusto tentare sempre di migliorarsi perseguendo nuovi obiettivi, a volte è anche giusto prendersi del tempo per godere di ciò che si ha. L’incapacità di farlo, in effetti, è la strada più semplice per arrivare all’insoddisfazione.
Lo so, potrebbe sembrare banale e buonista, ma ti assicuro che imparare a godere di ciò che si ha è una cosa davvero complessa. L’incapacità di farlo non riguarda solo alcune persone, ma in generale l’intera società moderna.
In questo modo, ci dimentichiamo di quello che abbiamo proprio sotto il naso.
“Sono andato al cinema con mia moglie, ma mentre eravamo in sala pensavo alla cena. Poi, a cena, pensavo a dove saremmo andati a bere qualcosa. Infine, mentre bevevamo qualcosa, pensavo già a quello che avremmo fatto il giorno seguente”.
Capita anche a te?
Non preoccuparti: capita a tutti noi. Siamo costantemente bombardati di desideri: tanto da dimenticare il momento presente. Ovviamente, per ovviare a questo problema, non esiste una pillola magica: si tratta ancora una volta di un percorso di maturazione e crescita.
L’esercizio della gratitudine.
A volte, consiglio ai miei pazienti di svolgere un esercizio che può essere utile per imparare ad apprezzare ciò che si ha: lo chiamo l’esercizio della gratitudine.
Prendi un foglio di carta, e scrivi in ordine tutte le cose per cui dovresti sentirti grato in questo momento. Dico tutte, anche quelle più banali a cui di norma tendi a non fare caso.
Comincia dalle cose più ovvie: come il fatto di avere qualcuno che ti ama e che ami. Il fatto di avere una casa. Di avere un lavoro. Di aver raggiunto degli obiettivi che oggi tendi a dare per scontato.
Poi scrivi anche le cose più banali: respiri, cammini, hai un corpo.
Quando hai finito, metti il foglio sul comodino. Ogni volta che ti viene in mente qualcos’altro, aggiungilo alla lista. Ogni sera riguardalo, e chiediti: “Oggi sono stato effettivamente grato per quello che ho?”. Capita spesso, infatti, che siamo consapevoli che dovremmo essere grati perché abbiamo un lavoro. Eppure, abbiamo passato l’intera giornata a maledire la nostra decisione di non aver aperto un chiosco alle Maldive.
Ecco: questo piccolo esercizio ti aiuterà a non perdere mai di vista le cose apparentemente scontate che invece danno senso e valore alla tua vita. Non solo: avrai anche una cartina tornasole che potrà fungere da allarme nel caso ci sia qualcosa che ti renda costantemente insoddisfatto.
Esercizi per Gestire il Tempo
Qui sotto trovi un PDF gratuito con esercizi psicologici per Gestire il Tempo: